Come nasce Hotel Cincotta
L'isola di Panarea era piccola e verde, le sue acque straordinarimanete limpide, la gente gentile e servizievole. Non vi erano strade che permettevano l'arrivo di automobili, non vi era luce elettrica, l'acqua bisognava pomparla dalle cisterne con rudimentali strumenti a mano, le comunicazioni difficili, si poteva parlare con il continente solo via radio e raramente si riusciva a capire qualcosa.
Gli abitanti di Panarea erano meno di duecento, in maggioranza anziani. Sull'isola vegliava, e regnava, un vecchio Gattopardo. Era medico e si chiamava Giuseppe Cincotta. Era un uomo di grande intelligenza, dalla figura imponente, lo sguardo acuto, l'eloquio ironico e sibillino.
L'attività principale del vecchio Cincotta consisteva, oltre che nell'esercitare la professione di medico condotto, nel comprare case e nell'allevare i figli. Di case ne comprò decine. Di figli ne ebbe cinque, tre femmine e due maschi. Allora era facile comprare. Gli emigrati le vendevano a poco, un pò per tagliare tutti i ponti con l'isola mai amata.
Cincotta aveva tempo da spendere, e così si applicava a mettere d'accordo fratelli, sorelle, cugini, spesso proprietari della stessa casa, o di minuscoli pezzi di terra con un rudere da riattare. Nacque il villaggio Cincotta. Le case comprate dal vecchio dottore, divise in stanze a due letti sommariamente arredate, venivano affittate ai primi turisti che scoprivano Panarea.
In un ristorante centrale, su una terrazza a picco sul mare, venivano serviti enormi piatti di pstasciutta ed insalate di pomodoro.
Fu la nascita dell'albergo Cincotta a mettere in movimento il turismo a Panarea. Il vecchio dottore era nel giusto quando diceva che questo era uno dei posti più belli del mondo e che la gente avrebbe finito per accorgersene.